Soluzioni a regola d’arte:
Sistema Cappotto Termico
Nel caso di interventi di rivestimento della facciata di un edifico, su supporto preesistente sia esso una struttura solo intonacata e colorata o anche isolata con precedente sistema ETICS, è di fondamentale importanza una attenta valutazione dello stato della superficie da rivestire e del sistema.
Fasi
Analisi visiva
A seguito dell’analisi visiva le criticità individuate sono normalmente identificabili, se presenti, in:
- sollevamento dell’intonachino colorato (spelatura del rivestimento)
- distacco di parti costituite da intonaco e intonachino colorato
- supporto in fase di distacco (crepe e fessurazioni)
- presenza di muschio e umidità di risalita
- balconi con ferri a vista
- ponti termici tra i mattoni della parete di tamponamento
- distacco di parte delle pareti in cemento armato e ferri a vista
- presenza di difetti in un precedente sistema cappotto deteriorato.
Tutte le criticità vanno risolte con utilizzo, dopo la rimozioni delle parti ammalorate a mezzo spicconatura e la scrostatura dei rivestimenti preesistenti, di Malta Tissotropica o Rasante Cementizio Tissotropico a seconda dello spessore delle porzioni rimosse superiori a 2 cm o inferiori a 1/0,8 cm.
Il supporto deve essere esente da muffe, umidità da risalita e efflorescenze saline. In caso contrario è necessario prevedere un idoneo ciclo di risanamento del supporto con pulizia meccanica e prodotti bonificanti.
Le zone con presenza di muffa vanno trattate infatti con Prodotto Bonificante, Deve essere posato, nel primo corso delle lastre cappotto, un pannello isolante in XPS (cd. zoccolatura), predisposta la base di partenza distanziata di 1 cm da quota zero (sempre da posare) o con il recupero di qualche cm sul pavimento.
Recuperate le parti ammalorate è necessario dare una mano di Fissativo Antisfarinante.
L’impiego poi di un battiscopa o di uno zoccoletto, a cappotto ultimato, è la soluzione ottimale.
Soluzioni a regola d’arte:
Test di adesione dei rivestimenti esterni
Seguire questi accorgimenti nelle fasi di preparazione del supporto.
Valutare lo stato del rivestimento più esterno con un Test di Quadrettatura
Prima dell’incollaggio è utile accertarsi dello stato del supporto a mezzo di un Test di Adesione sia nel caso di nuovo cappotto o di un edificio con rivestimento a cappotto preesistente o semplice intonaco esterno.
La prova prevede il fissaggio di un certo numero di cubi di EPS, utilizzando l’adesivo previsto nel ciclo, sulla superficie da isolare. Il numero ottimale è di 8-10 cubetti di isolante dimensione 10 x 10 cm in vari punti della facciata.
Dopo 3 giorni si provare a rompere il cubo di isolante.
Esito A
Se si rompe l’intero cubo con uno strato del supporto attaccato, come nella foto sopra, si evidenzierà un problema non solo di ancoraggio ma della superficie della facciata. In questo caso, l’intera parete deve essere esaminata e tutte le parti deboli della sua superficie rimosse e ripristinate con idonee malte.
Dopo aver preparato il nuovo supporto, ed opportunamente trattato con idoneo Primer, ricontrollare i 4 parametri richiesti.
Esito B
Se il cubo si stacca con tutto l’adesivo mentre il supporto rimane intatto, significa che la preparazione è stata fatta in modo improprio, oppure la superficie è troppo assorbente o sfarinante o troppo liscia. In tal caso la pulizia può essere effettuata utilizzando prima una idropulitrice; quindi, ad essiccazione avvenuta, preparare il supporto con Primer o Ancorante nei casi più critici .
Esito C
Se il cubo si strappa e una parte di esso è attaccata permanentemente alla parete, questo significa che la superficie è stabile ed adatta per il fissaggio dell’isolamento.
Preparazione del supporto
Utilizzare un Primer per evitare problemi di adesione della colla su un supporto sfarinante, sporco o su vecchi intonaci.
Posa della lastra isolante: incollaggio e taglio
- Il taglio dei pannelli deve essere eseguito con attrezzatura idonea (taglierina a filo caldo per EPS, coltello idoneo al taglio di pannelli isolanti fibrosi).
- Tra le lastre sia orizzontalmente che verticalmente non devo esserci vuoti ne diluizioni di collante.
- Quantitativo colla: 5 kg/mq e diametro dei punti di colla di 10-11 cm.
- Sfalsamento dei pannelli di 25 cm.
Nella fase di incollaggio deve essere continuamente controllata la planarità del supporto con il pannello mediante staggia. L’incollaggio adottato sia compatibile con la natura del materiale e lo stato (planarità e natura) del supporto (laterizio, mattoni pieni o forati, cemento armato, legno o altro isolante nel caso di integrazione di un cappotto esistente).
Si devono rispettare nel modo più assoluto i tempi di essiccazione della malta e degli altri rivestimenti successivi.
La posa delle lastre deve avvenire nei momenti più freschi in estate e più caldi in inverno rispettando sempre le indicazioni relative alle temperature di posa e ai gradi di umidità riportati nelle schede tecniche del prodotto utilizzato. In estate il mascheramento del ponteggio se viene utilizzato EPS grafitato è necessario.
La scelta della colla:
Sono queste le due scelte principali.
La tendenza dei sistemisti compatibilmente con le “esigenze di cantiere”, è la proposta di paste adesive basate su prodotti con resine stirolo-acriliche in dispersione acquosa con aggiunta di farine di quarzo, funghicidi e battericidi, da addittivare con il 50% di cemento Portlan 32,5.
Soluzioni a regola d’arte:
Tassellatura
Per la corretta tassellatura è utile dimensionare nel modo più appropriato la lunghezza del tassello e i 4-5 cm in più rispetto allo spessore dell’isolante è una opzione di uso comune ma …non una regola da adottare sistematicamente in più rispetto allo spessore dell’isolante… perchè parte tutto dalla “profondità minima di ancoraggio” per il quale il tassello è stato certificato (ETA del tassello) che è variabile a seconda del:
- tipo di supporto (cat. A-B-C-D-E)
- misura di tutti gli strati non portanti (intonaco, rivestimento ceramico, ecc…..se presenti)
- spessore collante (max 1 cm)
- spessore del pannello isolante.

Tassellatura
Solo così si può determinare la corretta lunghezza di tassello da usare. Un tassello troppo corto si espanderà in una zona non portante e allo stesso modo un tassello troppo lungo potrebbe espandersi in una zona vuota del supporto specialmente se si tratta di laterizi forati.
Una prova di trazione del tassello da parte di tecnici specializzati è sempre la scelta migliore da fare per evitare sorprese….. (Fonte: Geom. Filippo Franceschini, Tecnico Commerciale EJOT-Divisione Etics).
I tasselli potranno poi essere diversi nella modalità di posa (a battere, ad avvitare), con rondelle dello stesso materiale dell’isolante.
La tassellatura della lastra va eseguita lasciando la testa del tassello a filo del pannello, senza andare troppo in profondità.
Se il tassello viene spinto all’interno del foro di alloggiamento della testa, il posatore dovrà stuccare con il rasante la testa del pannello. L’assorbimento di umidità localizzato farà riaffiorare visivamente la testa dello stesso sulla parete.
Con il tempo la superficie si asciugherà ma la perdita di pigmentazione del colore di finitura renderà il problema definitivo con la comparsa delle teste dei tasselli sulla facciata finita di colore.
Da qui la scelta di suggerire l’impiego di un tassello con rondella dello stesso materiale della lastra.
Il loro numero sarà determinato da:
- altezza dell’edificio
- orientamento dell’edificio
- velocità del vento e tipografia del luogo
- materiali costruttivi
- isolante utilizzato.
Il loro schema di posa (a W o T) sarà determinato da:
- altezza della parete
- posizione sulla parete (vicinanza allo spigolo o parte centrale)
- natura dell’isolante (per un pannello in lana di roccia è necessario eseguire una tassellatura a W con il tassello posto all’interno del pannello e non a filo , nell’incrocio dei diversi pannelli).
Aiutarsi con l’inserimento di tassello chimico specie per pareti di altezza considerevole o con spessore elevato dell’isolante, sta diventando una norma.
Sistema Cappotto su strutture in legno
E’ sempre più frequente la costruzione di edifici in legno multistrato o XLAM. Quindi l’utilizzo di sistemi di tassellatura con soluzioni appropriate per questo tipo di supporto è buona regola.
Lo schema di fissaggio, nel caso di lastra in fibra minerale, deve essere a “W” e si deve aggiungere per ogni pannello un tassello chimico specie nel caso di pannello isolante posato in doppio strato o nel caso di posa nuovo cappotto su lastra preesistente come si evince dallo scheda riportato di sotto.
Su polistirolo, sughero e poliuretano è consigliato uno schema a “T”.
Soluzioni a regola d’arte
Cosa fare e non fare nel posare il sistema cappotto nelle fasi di incollaggio e tassellatura
Nella fase di avvio dell’incollaggio del pannello è necessario seguire alcune regole:

Mancanza di profilo di partenza e/o zoccolatura
Montare un profilo di partenza e/o posare un pannello di zoccolatura per almeno 30 cm in XPS.
Il taglio dei pannelli va eseguito con idonea attrezzatura (taglierina a filo caldo).
I pannelli che devono essere sempre posati interi e non sostituiti con pezzi di risulta.
- Strumento di taglio non idoneo
- Taglierina professionale a filo incandescente per il taglio e la scanalatura di pannelli in EPS, EPS Graf. …
Operazioni di taglio del pannello isolante nei punti critici

Angolo finestra non ben predisposto
Nel taglio da effettuare in prossimità degli angoli dell’edificio, dei bordi delle finestre e delle porte si devono seguire alcuni criteri:
nel caso delle finestre, la linea dell’angolo superiore di queste non deve coincidere con il bordo del pannello, creando un ponte termico,
per la posa, vicino a finestre, porte e portoni, i pannelli devono sporgere oltre il bordo dell’apertura. Dopo l’indurimento si può applicare la rete di rinforno sugli angoli delle aperture a 45° e gli angolari con la rete dopo avere tagliato la parte di pannello in eccesso, per la finitura degli angoli.
Per la lavorazione dell’angolo esterno, il posatore, dopo l’asciugatura della colla ha tagliato i pannelli che, a corsi alternati fuoriuscivano dalla linea di angolo.
Soluzioni a regola d’arte: corretta di posa
Nel caso della posa del pannello isolante in prossimità della finestra, il posatore ha fatto in modo di non allineare il profilo della lastra con il bordo dell’imbotto.
Questa è la soluzione di posa più adatta a garantire continuità del rivestimento isolante.
Angolo della finestra è così isolato a regola d’arte.
Errori Gravi

Assenza del cordolo perimetrale di collante dietro la lastra
Tra le lastre non ci devono essere vuoti e i pannelli devono presentare i bordi perfettamente allineati.
La posa del collante per il fissaggio dei pannelli deve essere fatta in modo consono alla natura del supporto, al suo stato e alla natura dell’isolante.
In questo caso è assente il cordolo di colla.

Pannelli tagliati impropriamente, discostati tra di loro con tassellatura non idonea
I pannelli tagliati in modo non idoneo non aderiscono tra loro e creano discontinuità di larghezza superiore anche a 5-6 cm tra un pannello e l’altro.
Da qui la necessità di provvedere al successivo riempimento con lo stesso isolante o con schiuma.

Mancanza di rete di rinforzo negli angoli della finestra, tassellatura non idonea e spazi tra le lastre
Mancanza di rete di rinforzo sugli angoli in corrispondenza delle aperture di finestre e porte, in senso obliquo a 45°.
Utilizzo della pasta collante per riempire gli spazi tra le lastre con la creazione di ponti termici che comprometteranno in futuro la stabilità del sistema.

Tasselli posizionati senza uno schema in maniera errata e pannello non accostato
La tassellatura deve avere uno schema.
Per l’EPS lo schema a “T” per la lana di roccia lo schema a “W”.
Soluzioni a regola d’arte
Mancanza del cordolo di collante
Tassellatura errata
Soluzioni a regola d’arte
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